Taste of Blood

Casinò di Hall Point - 14/03/2517

Ed eccola lì, in tutto il suo splendore, nel suo abito semitrasparente che gioca e ferisce lo sguardo: uno specchietto per le allodole, per distrarre l'avversario da ciò che è veramente importante... la vittoria.

"Allora, nessuno che si vuole accomodare?"

Un invito a nozze per iniziare il mio gioco. Era stata una soddisfazione vederla esitare nell'incrociare il mio sguardo. Era diventata una questione di principio quella di sedermi al suo tavolo ed insegnarle a giocare a poker.

La partita era iniziata, e il mio sguardo insistente rimaneva bloccato nelle sue iridi. Non le ho lasciato scampo, e l'ho attaccata come meritava, minando la sua sicurezza, tanto da costringerla ad abbandonare il tavolo da gioco, nel momento in cui ha riconosciuto il mio sorriso.

"Sembra che la mangiatrice di uomini sia stata mangiata..."

Risi appena, prima di alzarmi e seguirla. Stava cercando di scappare da me, ma non mi sarei mai accontentato di una vittoria per abbandono. Presi il suo whiskey e vidi il segno delle sue labbra sul vetro del bicchiere. Sentivo il bisogno di assaggiare nuovamente quel sapore, e lo feci, bevendo e poggiando le mie labbra lì dove un attimo prima si erano poggiate le sue.

"E' venuto a gongolare perché ha più fortuna di me?"
Quelle parole mi fecero sorridere. Il poker non è un gioco di fortuna, così come la mia mano in quel momento era una delle peggiori che mi potessero capitare. Con due donne al tavolo, avere un due di cuori ed un sette di fiori era praticamente una condanna a morte, ma non per questo mi ero ritirato dal gioco, ed avevo vinto. Lei lo sapeva, ed era per questo che era scappata: il poker è un campo di battaglia dove vince il più determinato, e lei aveva perso terreno.

"In realtà le ho portato il suo whiskey..."

Era una scusa bella e buona per inseguirla e finire il lavoro che avevo iniziato. Si alzò in piedi e prese il bicchiere.

"Prego... Sophia..."

Fu in quel momento che mi riconobbe, e quell'espressione fredda, che nascondeva la sua tensione, si tramutò in un vulcano in eruzione. Sorrisi, prima di ricevere uno schiaffo. Il dolore rimase sul mio viso, nel ricordo di un contatto che mancava da tempo. Mi baciò dopo, portando la lotta su uno scontro fisico che avevamo già avuto in passato.

"Sei un bastardo..."

Me ne andai senza neanche risponderle, perchè in fondo siamo solo bestie il cui unico scopo è affermare la propria supremazia sull'altro... e dopo la lotta, il sapore del sangue in bocca mi ricordò la più dolce delle vittorie...